Se tu sottolinei, io non leggo

Se tu sottolinei, io non leggo

4 Febbraio 2022

L’atto del sottolineare un libro è un rito. Più che utile, è un gesto rappresentativo, simboleggia l’inizio dello studio, dell’apprendimento, della messa a fuoco dei concetti, dell’assimilazione delle parole chiave che ci condurranno all’interiorizzazione degli argomenti. Giallo, verde, rosa, colori pastello, una matita chiara, sono strumenti sempreverde nello zaino di studentesse e studenti di ogni Ateneo. Strumenti che però, se usati su testi condivisi all’interno di biblioteche aperte al pubblico, diventano un limite insormontabile per chi ha bisogno di accedere diversamente a quelle risorse. Il Centro Bibliotecario d’Ateneo aderisce quest’anno alla campagna di sensibilizzazione “Se tu sottolinei, io non leggo” una campagna già presente nelle università e che cerca di informare chi fruisce di materiali pubblici a non intaccare il diritto allo studio di persone con dislessia o disabilità visive. 

I software di sintesi vocale permettono infatti di trasformare un testo digitale o cartaceo in testo parlato. I software d’avanguardia non percepiscono però le sottolineature, rendendo un libro di testo già usato inaccessibile a persone con disabilità visive e dsaUn libro sottolineato è quindi, in tutto e per tutto, un libro cancellato, non usabile da una parte della classe studentesca. La campagna di sensibilizzazione è volta a stimolare tutta la comunità accademica rispetto alla loro incidenza sul cambiamento e alla loro responsabilità sull’accesso alla didattica da parte di tutte e tutti. Un gesto semplice, la modifica di un’abitudine, rende più semplice per altre persone la possibilità di studiare in autonomia avvalendosi delle stesse risorse di solito accessibili solo grazie al proprio privilegio. 

Il Centro Bibliotecario d’Ateneo, in collaborazione con le associazioni studentesche, invita a rispettare alcune semplici regole per un uso dei testi più sano e funzionale: è vietato sottolineare i libri in dotazione perché è un ostacolo per altre/i lettrici e lettori e perché equivale al danneggiamento di un bene pubblico. Se un libro è danneggiato o sottolineato basta segnalarlo tempestivamente al personale. 

Perché i libri sono di chiunque, e le parole devono necessariamente rappresentare per tutte e tutti uno strumento di crescita personale ed emancipazione.