Gestire le emozioni durante il lockdown

Gestire le emozioni durante il lockdown

15 Luglio 2020

Il protocollo d’emergenza previsto nel lockdown, imposto per fronteggiare la diffusione del SARS-COV-2, ha costretto l’intero paese a fermarsi. La quotidianità di molti scandita da appuntamenti, riunioni, lavoro, lezioni, è stata stravolta costringendo a riorganizzare la routine seguendo l’imperativo di restare a casa. Ciò ha influito sia sul piano fisico che psicologico dell’individuo. Quest’ultimo, relegato tra le mure di casa, è stato investito da un forte carico emotivo intrinseco di ansia, stress, rabbia, paura, solitudine, preoccupazioni. Emozioni difficili da controllare autonomamente anche per chi non ne ha mai sofferto. Affrontare ore ed ore di giorni sempre uguali, essere privati della possibilità di scegliere se rimanere a casa e vivere quest’ultima come un’imposizione, è decisamente complicato da gestire. Il trascorrere dei giorni non ha agevolato il carico di stress a cui la mente è stata sottoposta.

Per cercare di contrastare e riuscire a trovare il coraggio di affrontare le emozioni senza nasconderle sotto al tappeto, è stato possibile rivolgersi ad un supporto psicologico online. Una pratica regolarizzata dal Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi dal 2019. Il direttivo italiano dell’Ordine degli Psicologi si è espresso chiaramente a favore della psicoterapia online in questa emergenza nazionale e ha fornito un vademecum per gli psicologi per approcciarsi al meglio a questa pratica. La psicoterapia online si può rivelare molto utile oltre che per contenere l’ansia, soprattutto per dare continuità a percorsi già avviati. In particolare, la videoterapia, nonostante il contatto visivo sia solo parziale con il paziente, consente la possibilità di accedere al linguaggio non verbale e questo è importante per monitorare la comunicazione nella relazione terapeutica. Inoltre, è stato attivato dal 27 aprile dal Ministero della Salute e dalla Protezione Civile, un numero verde che vede coinvolti, durante un primo livello di approccio, più di 500 psicologi dell’emergenza che fanno parte di Associazioni del Volontariato della Protezione Civile. Invece, per rispondere all’esigenza di fornire un ascolto più approfondito e prolungato nel tempo, le chiamate saranno indirizzate ad un secondo settore composto dai servizi sanitari e sociosanitari del SSN, dove vi sono oltre 1.500 psicoterapeuti volontari delle società scientifiche iscritte nell’elenco del Ministero e che fanno parte della Consulta CNOP.

Il bisogno di un supporto psicologico vede coinvolti anche coloro che rappresentano il sistema accademico di ogni ateneo: gli studenti universitari. All’Università degli Studi di Salerno, situato presso il campus di Baronissi, è stato attivato dal 17 ottobre 2011 il Centro di Counseling Psicologico. Ed anche quest’ultimo ha avviato un servizio di ascolto a distanza dal 30 marzo, nei giorni dispari (lunedì, mercoledì e venerdì) dalle ore 9.00 alle 12.00 e in quelli pari (martedì e giovedì) dalle 15.00 alle 17.30, previa prenotazione di un colloquio tramite mail. L’iniziativa, per quanto possa essere apprezzabile, presenta alla base un errore di valutazione fondamentale, quello di destinare all’ascolto e al relativo supporto nella gestione degli stati d’animo solo qualche ora alla settimana, come se le situazioni di malessere potessero essere circoscritte a poche ore al giorno da far coincidere con l’orario stabilito dal servizio d’ascolto.

L’istinto primario quando si parla di emozioni è quello di nasconderle. Prendersi cura della propria mente, però, non dovrebbe provocare imbarazzo. Lavorare e, di conseguenza, intraprendere una serie di terapie per gestire le emozioni, dovrebbe essere considerata da ogni società una pratica come tante. Come lo è quella di svolgere regolarmente attività fisica o avere uno stile alimentare sano per prendersi cura del proprio corpo nella maniera più corretta. È importante che lo stigma della psicoterapia sia a tutti gli effetti superato soprattutto perché, come dicevano i latini, mens sano in corpore sano

Annaclaudia D’Errico

Tratto dal bollettino informativo “Prova da sforzo“.