Elezioni 2024: Michele De Rosa

Elezioni 2024: Michele De Rosa

20 Maggio 2024

Michele De Rosa ha preso parte all’incontro elettorale del 14-15 maggio candidandosi al Senato Accademico del Polo Umanistico con Progetto Unisa. Lo abbiamo incontrato per chiedergli delucidazioni sulle istanze di cui si è fatto portavoce.

Sei referente di Studenti in Movimento, che ha scelto di concorrere alle elezioni studentesche con la coalizione Progetto Unisa. Quali sono le motivazioni di questa scelta?
Ho deciso di rimettermi in gioco per continuare il lavoro che ho già iniziato. L’università è diventata una parte davvero importante della mia vita. Anche in una semplice intervista non sarei capace di esprimere quanto tutto questo sia significativo per me.

All’interno del programma di Progetto Unisa proponete di revisionare il piano di sicurezza. È stato approvato il piano di installazione delle videocamere per registrare i furti all’interno dei parcheggi dell’ateneo. Ritenete non sia sufficiente? In che modo intendete incrementare il piano sicurezza già presente?
Con il nostro gruppo associativo avevamo già proposto di installare delle telecamere per la videosorveglianza. Per fortuna l’iniziativa è stata approvata da tutto il Consiglio degli Studenti. Tuttavia, secondo noi, questo provvedimento non basta, perché è possibile accedere alle telecamere di videosorveglianza soltanto tramite denuncia. Quindi noi abbiamo richiesto, insieme al nostro candidato al Consiglio d’Amministrazione Michelangelo Pipelnino per Progetto Unisa, di incrementare il personale di sicurezza sia al terminal, sia al parcheggio di Ingegneria, sia al multipiano. In sostanza, crediamo che per contrastare la mole di furti, sia necessario il personale fisico che possa vigilare questi luoghi in fasce orarie prestabilite.

Proponete un miglioramento delle infrastrutture a causa del deterioramento delle stesse all’interno dei Campus. Quali carenze avete riscontrato? Ritenete che ci siano zone dell’Ateneo meno curate di altre? Quali azioni vorreste mettere in campo?
Fortunatamente le zone dell’Ateneo sono tutte curate. C’è impegno nel mantenere tutti gli edifici in perfette condizioni sia sul polo umanistico che su quello scientifico. Noi chiediamo un semplice ampliamento degli edifici, ed è un lavoro che sta già procedendo speditamente, un cantiere nel polo scientifico è praticamente quasi completato, un altro è in corso sotto le residenze. Tutte le varie segnalazioni vengono sempre rilevate e le criticità vengono risolte nei minimi dettagli. Il nostro intento è più che altro quello di fare da tramite per segnalare le ipotetiche mancanze che possono esserci in ogni ateneo. Il nostro è fortunatamente molto all’avanguardia, il Rettore cerca di curare ogni aspetto nei minimi dettagli. Anche per quanto riguarda gli impianti sportivi, è tutto alla perfezione.

In relazione alla presenza di barriere architettoniche, quanto ritenete siano accessibili i Campus dell’Università di Salerno?
Da ex componente della commissione Disabilità e DSA, credo che in questi tre anni sia stato fatto un lavoro molto preciso insieme alla commissione, alla delegata Prof.ssa Saverese e al Rettore. Abbiamo cercato di abbattere queste barriere architettoniche, che sono state tutte eliminate. Ricordo il CUS di Fisciano, il corridoio per accedere ai campi sportivi, le tendostrutture, le rampe costruite ex novo a Giurisprudenza, una ricognizione di tutti i bagni per persone disabili, controllo del personale che assiste chi ha una disabilità. Gli studenti che hanno vinto il bando part-time con l’ufficio Diritto allo Studio hanno la possibilità di aiutare studenti in carrozzina per accedere ai servizi igienici e controllare che siano tutti a norma. Il Rettore e la delegata per le disabilità sono veramente attenti per quanto riguarda questo tema.

Gli spazi sono una tematica costante nel dibattito accademico. Ritenete vi sia una carenza di spazi e/o una cattiva gestione degli stessi?
Gli spazi rappresentano una criticità, ma abbiamo richiesto una riapertura di quelli presenti. Posso citare l’aula verde di Giurisprudenza: abbiamo richiesto con il Consiglio degli Studenti la riapertura dell’aula studio ex acquario, presso l’info-desk di Economia. L’aula è ancora chiusa, non sappiamo per quale motivo. Come Progetto Unisa già richiedemmo sia in Consiglio degli Studenti che in altri organi la riapertura della mensa dalle 9:00 alle 12:00 e dalle 16:00 alle 19:00. L’idea che gli studenti possano pranzare e cenare a mensa e utilizzarla poi come aula studio è per noi un grande successo.

All’interno del vostro programma elettorale proponete di riequlibrare il caro prezzi avvenuto alla mensa universitaria e all’interno dei bar dell’ateneo. In quale modo intendete raggiungere quest’obiettivo?
Noi proponiamo semplicemente il ritorno ai prezzi previsti in precedenza. Peraltro, in due organi in cui noi componente studentesca di Progetto Unisa non siamo presenti. Mi rammarica che il rappresentante in seno all’Adisurc si sia soltanto astenuto. Abbiamo pubblicato un comunicato sulla faccenda. Non abbiamo apprezzato questo voto e abbiamo deciso di batterci per riequilibrare i prezzi che, attualmente, si aggirano sui 4,20 alla mensa. Nei bar si parla di un aumento di più del doppio dei prezzi precedenti, e ciò spinge gli studenti a portare il cibo da casa o ad ordinare da esterni.

Sul tema della sostenibilità ambientale, l’Ateneo ha adottato un nuovo sistema di raccolta differenziata e ha da poco iniziato la distribuzione delle borracce. Ritenete sia abbastanza? Cosa proponete a riguardo?
Credo che l’Ateneo, così come il Rettore, siano stati sempre in prima linea sul tema sostenibilità. Gli erogatori d’acqua sono presenti a mensa già da tempo. Abbiamo richiesto l’installazione di nuovi erogatori nelle zone in cui sono assenti, ad esempio in edificio D, per tutti gli studenti di Lettere e Lingue. Siamo, inoltre, estremamente contenti della consegna delle borracce a più di trentamila iscritti. Un proposito è quello di eliminare la plastica anche a mensa, ritornare ad utilizzare posate e bicchieri non usa e getta per mantenere una coerenza con il resto del programma che l’Ateneo e il Rettore portano avanti in maniera eccellente. Sappiamo bene che, per quanto riguarda la gestione della mensa, l’Ateneo è estraneo alle decisioni dell’Adisurc e della ditta esterna che ha partecipato al bando per erogare i servizi all’interno della struttura.

All’interno del vostro programma chiedete di pubblicare report accademici, bilanci finanziari e decisioni istituzionali per garantire chiarezza alla comunità studentesca e raccogliere feedback di miglioramento. Ritenete che in questi anni l’Ateneo abbia peccato dal punto di vista della trasparenza nei confronti degli studenti?
Assolutamente no, l’Ateneo non ha mai peccato sul tema della trasparenza. Crediamo che gli studenti debbano, però, sapere cosa fanno i loro rappresentanti negli organi apicali, sia in Senato Accademico che in Consiglio d’Amministrazione e nel Nucleo di Valutazione. La trasparenza c’è sempre stata e la comunicazione da parte dell’Ateneo e del Rettore è sempre stata precisa e puntuale, vogliamo semplicemente dare la possibilità agli studenti di conoscere ciò che fa la rappresentanza negli organi accademici, sapere chi si batte realmente per le problematiche della classe studentesca, se votano a favore, contro o se si astengono.

Un punto all’interno del vostro programma è dedicato ai trasporti. Intendete istituire un’interlocuzione diretta con le aziende per migliorare la vita degli studenti. All’interno dell’Ateneo esistono già tavoli tecnici relativi alla tematica. In che modo si differenzierebbero?
Noi vogliamo fare da tramite tra gli studenti e la Regione Campania per istituire un tavolo, anche con la commissione trasporti del Consiglio degli Studenti e del Consiglio Regionale per cercare di superare questo problema, estremamente presente per le tratte dell’Agro Nocerino Sarnese, e dei paesi vesuviani, purtroppo molto carenti. Dobbiamo inoltre cercare di estendere le corse per Salerno anche ai weekend, in modo da dare agli studenti fuori sede la possibilità di potervi accedere.

All’interno del vostro programma proponete di istituire borse di studio per la classe studentesca e per tutti gli studenti che non rientrano nella No Tax Area perché non ne rispettano i parametri. Quali studenti, nello specifico, potrebbero rientrarvi? Da quale esigenza nasce quest’iniziativa?
Abbiamo pensato a borse di studio per merito per chi non rientra nella No Tax Area, prevista fino a 30.000 euro. Noi vorremmo concedere la possibilità agli studenti meritevoli che avranno conseguito tutti gli esami previsti durante l’anno accademico, la restituzione totale delle tasse, a prescindere dal proprio valore. Vogliamo finanziare questa misura con quei 200.000 euro con cui l’ateneo finanzia i progetti culturali. Negli anni abbiamo sempre rinunciato a quei soldi per destinarli ad altro, è questo l’obiettivo che ci poniamo. Ovviamente per me la No Tax Area rimane un’ottima iniziativa, ho espresso un voto favorevole in Senato Accademico e la considero eccellente ma, secondo noi, non basta e possiamo migliorarla, utilizzando questa misura per tutti quegli studenti che, nonostante abbiano un’ISEE superiore alla media, non sono dei milionari.

Lo studente dal secondo anno fuori corso in poi è escluso dalla No Tax Area e dal bando per il part-time. Ritenete sia una figura sfavorita? Cosa faresti per agevolarla?
Assolutamente, il regolamento d’Ateneo va discusso ed è necessario cercare una soluzione. I fuori corso non devono essere considerati studenti di serie B. Uno studente fuori corso può aver avuto problemi di salute, di famiglia, lavorativi, non deve essere svantaggiato. Al DISUFF abbiamo richiesto l’inserimento di un appello straordinario ad aprile e la reintroduzione dell’appello di dicembre, spostato tra gennaio e febbraio. Per noi è inaccettabile, è uno dei propositi più importanti da portare avanti, e qualora avessimo l’opportunità di andare in Dipartimento ci impegneremo nel portare all’attenzione questa problematica.

All’Università di Salerno è ora presente il Servizio Psicologico di base. Ritenete, con questo, esaurito il tema del benessere mentale degli studenti?
In primis ci tengo a precisare che l’iniziativa attiva dello sportello psicologico è eccellente, mi congratulo con il Rettore e l’amministrazione, perché credo che un’iniziativa del genere, peraltro già attiva online nel primo periodo della pandemia, sia importante e fondamentale per gli studenti. Noi ad oggi abbiamo otto incontri gratuiti grazie alla convenzione stipulata con l’ASL di Salerno. Crediamo semplicemente che debbano aumentare questi colloqui e che si istituisca un punto d’incontro fisico, dando la possibilità a chi ne ha bisogno di instaurare un rapporto con lo psicologo, anche utilizzando le sedi associative, che possono essere un punto d’incontro centrale nella vita dello studente, in modo da poter avere questo supporto all’interno degli spazi dove vive la classe studentesca.

All’interno dei programmi didattici delle associazioni di Studenti in Movimento, proponete di rivoluzionare i metodi di insegnamento. Cosa intendete nello specifico?
Vogliamo migliorare semplicemente tutto ciò che già c’è in Ateneo, ogni Dipartimento ha le sue esigenze e le richieste sono diversificate. Vogliamo ampliare la disponibilità di dispositivi tecnologici, siamo nel 2024 e gli studenti ci hanno fatto pervenire richieste specifiche su questo. La maggior parte preferisce ad esempio utilizzare dispositivi elettronici piuttosto che il cartaceo, utili anche per ovviare al dispendio di carta. Sono tantissime le iniziative che i ragazzi stanno portando avanti in ogni corso di laurea per tutte le offerte formative.

Nel vostro programma elettorale, proponete di modificare i Questionari di Valutazione (compilati dagli studenti). Quali modifiche, nello specifico, apportereste?
I questionari di per sé funzionano, puntiamo a modificare soltanto alcuni quesiti, e a far capire agli studenti quanto è importante compilarli per cambiare ipoteticamente in meglio un’offerta didattica e formativa. Ogni studente deve essere messo a conoscenza dell’importanza che i questionari hanno attraverso un’informazione più dettagliata. Sono obbligatori, vanno compilati con cura, riflettendo sui quesiti proposti, ne va per tutti i loro colleghi e tutti il Dipartimento di riferimento.

In merito alla Carta dei Diritti e dei Doveri degli Studenti, che è l’atto normativo che introduce la figura del Garante dei diritti degli studenti, quanta consapevolezza ritieni che vi sia da parte della classe studentesca sul suo contenuto? Ritenete si debba fare un lavoro di maggiore consapevolezza? Sapendo che solo attraverso una piena conoscenza dei propri diritti si può al meglio usufruire della figura preposta al rispetto degli stessi.
Tutti dovrebbero conoscerla, noi ovviamente ci impegniamo e ci impegneremo a farla girare di più, nei vari gruppi e sulle varie pagine e nei vari organi accademici. Potremmo pensare anche di puntare proprio alla stampa della carta dei diritti e dei doveri degli studenti per diffonderla tra la classe studentesca, anche perché abbiamo per fortuna, grazie al Magnifico Rettore, nominato il Garante degli Studenti, il Professore Musella, che potrà sicuramente dare una mano da questo punto di vista, siamo davvero onorati, orgogliosi e fieri di averlo come garante.

All’Università di Salerno è stata recentemente introdotta la figura del Garante dei Diritti degli Studenti. Quale ruolo immaginate di poter ricoprire in quanto rappresentanti? In quale modo favorirete la partecipazione degli studenti?
Continueremo il lavoro che abbiamo già fatto negli anni e utilizzeremo la figura del Garante come un valore aggiunto nel nostro Senato di rappresentanza. Voglio menzionare un comunicato fatto per il DISUFF in cui ho citato sia il delegato alla didattica del Rettore sia il Garante degli Studenti per la pubblicazione delle date degli esami al DISUFF, l’unico Dipartimento ad aver omesso, fino a qualche giorno fa, le date degli appelli a meno di 15 giorni dalla fine dei corsi. Ciò non è previsto nel regolamento didattico, che ne prevede la pubblicazione almeno due mesi prima. Credo che la figura del Garante e la rappresentanza debbano camminare di pari passo, proprio in casi come questo.

Nell’ambito degli accordi con le università straniere, quali criteri, secondo voi, andrebbero adottati per individuare al meglio le strutture più adeguate?
Siamo un Ateneo veramente molto sensibile rispetto a questo tema, tutti gli studenti stranieri che arrivano sono ben accolti. Ricordo alcuni eventi molto importanti fatti al DISA – MIS a cui abbiamo partecipato anche noi come associazioni ASEM e ASE insieme ai vari direttori. Io credo che anche la mensa da questo punto di vista sia molto adeguata, vi sono spesso cene dedicate a diverse culture. Il Campus sicuramente ci avvantaggia, abbiamo aree verdi, biblioteche, aule studio, gli studenti sono molto accolti sia sul polo umanistico che su quello scientifico. Non c’è nulla da aggiungere, solo migliorare ciò che c’è già.

All’interno dei programmi didattici delle associazioni di Studenti in Movimento, proponete di dividere gli esami per fasce orari. Quali difficoltà avete riscontrato?
Abbiamo inserito questa proposta nel programma perché gli studenti lo hanno richiesto. Si tratta di gestire il tempo in maniera più pratica. Chi ha ad esempio un cognome che inizia con la Z può non presentarsi alle otto del mattino per poi svolgere l’esame di sera, o essere addirittura spostato al giorno dopo. Si richiede semplicemente maggiore organizzazione da parte dei docenti. La proposta è stata già avanzata in un Consiglio Didattico per quanto riguarda alcuni esami orali e scritti.

All’interno dei programmi didattici delle associazioni di Studenti in Movimento, proponete di potenziare i percorsi per i 60 cfu per l’insegnamento. Cosa intendete fare nello specifico?
Chiediamo semplicemente di inserire percorsi dedicati per ottenere i 60 cfu come già fatto per i 24 cfu, seguendo quelle che sono le direttive della riforma Bianchi e offrendo una maggiore flessibilità nel percorso di laurea.