Trasporti: i talloni d’Achille dell’Unisa

Trasporti: i talloni d’Achille dell’Unisa

4 Novembre 2020

L’avere problemi con i mezzi pubblici rientra di sicuro tra le caratteristiche principali del tipico studente dell’Università degli studi di Salerno. Ritardi, corse saltate, motori bruciati, infiltrazioni d’acqua, sovraffolamento, sono tra le esperienze che chiunque abbia avuto modo di frequentare per un determinato periodo di tempo l’ateneo ha vissuto. Episodi che accomunano tutte le aziende di trasporti di collegamento da/per l’ateneo. Busitalia, Leonetti/Gallucci, Buonotourist, Sita, Scai, Universal, Air autoservizi irpini, Eav, Curcio/Lamanna, nessuna fa eccezione.

Secondo un sondaggio gestito dall’associazione studentesca Asinu mirato a comprendere quali fossero i disservizi maggiori e le possibili soluzioni, sottoposto a 186 studenti nell’arco di tempo tra il mese di novembre e dicembre del 2019,  il 57,8% di loro hanno dichiarato che le condizioni in cui versano i pullman sono inadatte per garantire un percorso sicuro.Sedili rotti, infiltrazioni d’acqua, porte che non si chiudono, problemi al motore e alla marmitta, finestrini rotti o bloccati che fanno mancare l’aria.”, queste sono alcune delle motivazioni che hanno accompagnato le risposte negative a livello di sicurezza. “Sovraffollamento dei pullman, sovrabbondanza di soggetti trasportati, troppe persone in piedi.”, sfumature diverse che si raggruppano in due percentuali: l’84,4% a cui è capitato almeno una volta di imbattersi in pullman talmente pieni da non riuscire a salire, costretti ad attenderne un altro anche per due ore. E il 75,3% che sono rimasti in piedi in pullman troppo affollati, rischiando di sentirsi male per il poco ossigeno. 

Ma le aziende dei trasporti hanno più di un tallone d’Achille, infatti oltre a questi, un altro disagio riscontrato dalla maggioranza degli studenti riguarda le corse saltate e carenti nei diversi tratti. Solo nel 29,9% dei casi i partecipanti al sondaggio hanno risposto in maniera affermativa alla domanda riguardante la puntualità costante del pullman di cui sono fruitori. La restante parte si è divisa tra un secco “no” e un meno diretto “a volte”. La scarsa manutenzione da parte delle aziende ed il mancato rispetto delle corse agli orari previsti, più di una volta sono stati causa dei ritardi degli studenti nel recarsi nell’aula prevista per la lezione o per sostenimento di un esame. 

Più di una risposta, alle voci che racchiudevano nel sondaggio carenze strutturali e di sicurezza, ha riportato racconti di pullman fermi in autostrada per guasti al motore o alla marmitta. Aspettare un pullman sostitutivo, incrementando il ritardo già accumulato, non è di certo il massimo e non aiuta ad affrontare con ottimismo le giornate universitarie. Come non lo è d’altronde percorrere il tratto verso casa oppure per arrivare all’ateneo in piedi, con il rischio di essere facilmente sballottati da una parte all’altra e l’insicurezza di riuscire a raggiungere la propria destinazione illesi. Coloro che hanno compilato il questionario oltre a cercare di porre la giusta attenzione sui disservizi, hanno proposto anche delle soluzioni. Incrementare il servizio attraverso l’inserimento di nuove corse è una manovra sicuramente da attuare, in modo da dare a tutti la possibilità di viaggiare in sicurezza, ma gli orari devono essere stabiliti con criteri ragionati e, soprattutto, rispettati. Ad esempio, potrebbe essere una buona idea inserire all’interno di un singolo orario il passaggio di più pullman.

Argomento d’indagine è stato anche il percorso della navetta inter-campus eseguita dalla linea 47 della Busitalia. I disagi riscontrati sono la scarsità di posti, le corse ad intervalli troppo elevati ed il non rispetto degli orari previsti. Inoltre, il 47% dei partecipanti ha risposto in maniera positiva alla possibilità di usufruire del servizio offerto dalla navetta, se questa coprisse una fascia oraria dalle 7.30 alle 21.30. Dando così, a chi ha bisogno di ritornare a Fisciano o  Baronissi oltre le 16.00, al momento ultimo orario utile di collegamento tra i due campus, la possibilità di farlo tranquillamente. 

Ai dati fin qui riportati, risalenti al questionario condotto da Asinu alla fine dello scorso anno, vanno aggiunti quelli relativi ad un secondo sondaggio che l’associazione ha creato sulla piattaforma Instagram nell’agosto del 2020 quando l’apertura dell’Ateneo, dopo la chiusura totale risalente al 15 marzo per fronteggiare l’emergenza Covid-19, era quasi una certezza. Anche in questo caso, le migliorie strutturali, la possibilità di inserire corse aggiuntive negli orari di punta e l’incremento del collegamento inter-campus percorso della navetta 47, sono risultate tra le risposte più quotate alla domanda “Quale, tra le tante possibili migliorie legate ai trasporti, hai desiderato di più durante la tua quotidianità da pendolare?”. Tra le opzioni selezionate si è fatta largo una che, prima di questo sondaggio, non era stata ancora menzionata e riguarda la possibilità di usufruire di un’app che indichi in tempo reale la posizione del pullman e l’orario di partenza/arrivo. Ed anche quella riguardante il progetto di creare un collegamento tramite tapis-roulant fra la stazione ferroviaria di Fisciano e il campus universitario risalente al 2017. 

Se prima la problematica riguardante il sovraffolamento dei mezzi pubblici era tra quelle maggiormente segnalate, ora vista l’emergenza sanitaria e la necessità di evitare assembramenti di ogni genere è sicuramente la prima questione da dover risolvere per garantire un servizio sicuro che non rappresenti un rischio per nessuna categoria. Ovviamente, senza dimenticare le vecchie inefficienze costantemente denunciate alle quali la Regione Campania e l’ateneo salernitano dovranno lavorare per mettere in atto le soluzioni più adeguate. 

La didattica a distanza, il dover sostenere gli esami su piattaforme online senza recarsi all’università e, in generale, rivedere il modo di vivere la realtà universitaria, forse non sono propriamente tutti lati negativi. Uno positivo è possibile trovarlo nel non dover recarsi alla fermata senza sapere quale avventura e quanti disagi si dovranno affrontare per aver scelto di usufruire del servizio di trasporto pubblico per raggiungere l’ateneo.

Annaclaudia D’Errico