L’Isola delle Rose: tra storia e utopia

L’Isola delle Rose: tra storia e utopia

14 Febbraio 2021

La pellicola narra la vicenda dell’Isola delle Rose, la piattaforma artificiale creata dall’ingegnere Giorgio Rosa, divenuta micronazione il 1º maggio 1968 e demolita nel febbraio del 1969. L’isola delle Rose è stato un sogno, un sogno durato 55 giorniRimini, 1 maggio 1968. Giorgio Rosa, ingegnere bolognese, pianta sulla sua isola artificiale una bandiera arancione con 3 rose rosse su sfondo bianco, dichiarando Stato indipendente una piattaforma al largo delle acque territoriali italiane e facendo nascere il mito dell’Isola delle Rose.

Una storia che ha solleticato l’interesse di cronisti e scrittori di mezza Europa e che il 9 dicembre è stata proposta su Netflix nel film “L’incredibile storia dell’Isola delle Rose” diretto da Sydney Sibilla con Elio Germano nei panni dell’Ingegnere Giorgio Rosa, visionario protagonista della vicenda. Il film si ispira alla storia e la adatta al grande schermo, dunque è volutamente romanzata, riscritta pur rispettandone i contorni generali. Ci sono però diverse distorsioni temporali e della realtà, che per chi conosce bene la vera storia dell’Isola delle Rose, sono comunque evidenti. Tratto da una storia vera, L’incredibile storia dell’Isola delle rose è un film pensato apposta per i tempi che viviamo: la risposta di un pensiero anarchico e indipendentista, elabora la libertà e la costruisce sia idealmente sia materialmente.

Il modello offerto da Giorgio Rosa, ingegnere bolognese che nel 1968 costruì di fronte a Rimini, 500 metri oltre l’inizio delle acque internazionali, una piattaforma galleggiante che battezzò come isola e registrò come nazione indipendente, fa riferimento a un modo di ribellarsi all’ordine delle cose: la fuga, la costruzione del proprio spazio di libertà. Non c’è un vero sguardo poetico e politico: il ’68 è giusto un’immagine di repertorio. Così questo film ci riporta indietro nella storia per farci scoprire una speranza nella libertà e nell’indipendenza che ognuno vuole ma non sempre riesce a conquistare.

 

Gaia Troisi