Lezioni in presenza: l’app è (quasi) pronta

Lezioni in presenza: l’app è (quasi) pronta

5 Ottobre 2020

A quasi un mese dall’inizio dell’anno accademico 2020/2021, l’Università degli Studi di Salerno è ancora nel clou dell’organizzazione relativa alla didattica. Da poco conclusasi la modulazione degli orari per quella ‘a distanza’, è ancora da rivedere la didattica in presenza  che in teoria sarebbe dovuta essere stata programmata in quasi tutti i dipartimenti dell’Ateneo. Solo pochi giorni fa l’Unisa ha dato comunicazione dell’esistenza di un’app per dare la possibilità a tutti gli studenti di poter prenotare il proprio posto e seguire le lezioni. Un modo, questo, per ridurre gli accessi alle strutture.

La comunicazione arrivata agli studenti è relativa all’app “Unisa Lezioni”, scaricabile su tutti i dispositivi mobili, ma di fatto inutilizzabile. L’applicazione, infatti, presenta  nell’interfaccia cinque sezioni: agenda, messaggi, aule, rileva presenza, prenota posto. Le prime due sono completamente vuote, mentre la sezione “aule” presenta un elenco di tutte le aule dell’ateneo e dei posti disponibili al loro interno. Non è possibile prenotare alcun posto, ad eccezione del corso di Ingegneria Meccanica e dei relativi insegnamenti, l’unico presente nella ripartizione  “prenota posto”. Sono praticamente assenti tutti i corsi degli altri corsi di laurea. Inoltre non tutti gli studenti riescono ad avere accesso all’interno della app.

Dunque lo scorso 2 Ottobre è stata data comunicazione di uno strumento multimediale  al quale non tutti riescono ad accedere o prenotare un posto per un corso di laurea diverso da quello di Ingegneria Meccanica. Il resto degli altri studenti può soltanto osservare una schermata bianca.

L’Unisa ha comunicato solo pochi giorni fa la creazione di questa applicazione sebbene l’organizzazione della didattica in presenza fosse programmata (almeno nelle intenzioni) già da tempo e sarebbe dovuta essere pronta per essere sperimentata dai primi di ottobre. A ridosso delle elezioni in presenza non ci sono state date direttive precise sull’accesso in Ateneo. Sono ancora presenti, infatti, controlli dinanzi tutti i varchi di accesso che consentono soltanto ad alcuni studenti di entrare nella struttura per compiere determinate attività, tra cui quella di  ritiro e di prestito libri all’interno delle biblioteche. Il servizio di ritiro è garantito mediante il meccanismo dei “box libri” situati all’esterno delle due biblioteche ed è partito solamente lo scorso 15 Settembre, mentre quello di prestito, usufruibile mediante prenotazione on-line, soltanto il 17 Settembre,  tutto sotto la supervisione degli addetti alla sicurezza del Campus e di alcune pattuglie dei Carabinieri ai cancelli esterni.

A due settimane dell’inizio della didattica, l’Ateneo si mostra ancora molto impreparato per la didattica in presenza: ancora non abbiamo delle linee guida precise in merito all’accesso all’Università, né all’organizzazione dei corsi. Eppure nell’ambito dell’organizzazione si dovrebbe tener conto anche dei fuori-sede, o di coloro che già normalmente trovano difficoltà nel raggiungere le strutture. Accanto a ciò si posizionano i ritardi nella gestione dei corsi a distanza e le relative comunicazioni che in alcune facoltà sono arrivate appena due giorni prima dell’inizio dei corsi stessi; o anche il servizio di restituzione-prestito libri che è partito a Settembre inoltrato, un vero problema per gli studenti che questa estate hanno dovuto preparare esami a conseguire agli inizi di settembre. 

Non è affatto la prima volta che l’ateneo si mostra in ritardo nel dare comunicazioni agli studenti. Ci sono stati ritardi durante la scissione del dipartimento di scienze politiche e sociali, durante la comunicazione delle date di esame per alcuni corsi di laurea, l’assegnazione delle case agli studenti durante le Universiadi, persino nel caso di allerta meteo, ma questa volta, per i mesi avuti a disposizione dall’ateneo per organizzarsi e per l’importanza di una ripresa effettiva delle attività (tanto per le lezioni quanto per gli esami), la classe studentesca si aspettava almeno in questo caso un’organizzazione più celere.

Maria Pia Della Monica