Elezioni 2024: Giovanni Russo

Elezioni 2024: Giovanni Russo

20 Maggio 2024

Giovanni Russo ha preso parte all’incontro elettorale del 14-15 maggio candidandosi al Consiglio Didattico di Informatica. Lo abbiamo incontrato per chiedergli delucidazioni sulle istanze di cui si è fatto portavoce.

Fai parte dell’associazione Libera Mente, che ha scelto di concorrere alle elezioni studentesche con la coalizione Progetto Unisa. Quali sono le motivazioni di questa scelta?
Progetto Unisa nasce da poco, ma è formata da un gruppo di associazioni storiche, con alcune di esse collaboravamo già da tempo. Abbiamo visto che le proposte e i modi di pensare e di fare delle altre associazioni coinvolte erano molto simili ai nostri. Per questo abbiamo deciso di coalizzarci.

Il corso di laurea di Informatica è a numero aperto. Siete d’accordo con questa prospettiva?
È a numero aperto, ma è necessario sostenere un TOLC per accedere. Ci sono varie fasce di punteggio, se si ottiene una votazione inferiore a 9 si può accedere all’anno di preparazione. Con un punteggio inferiore a 16 ci sono invece gli OFA. Personalmente sono favorevole al numero aperto. Per quanto il TOLC siano uno strumento valido, conosco persone che hanno frequentato l’anno di preparazione e che possono mostrare una preparazione molto valida. Introdurre l’accesso programmato non avrebbe molto senso, le modalità d’iscrizione che abbiamo permettono già una selezione naturale.

Come valutate l’organizzazione degli OFA? Ritenete siano un valido strumento di inserimento degli studenti al corso di laurea?
Credo che gli OFA siano uno strumento valido, chi ha seguito i corsi ha colmato le proprie lacune. Da settembre cambierà l’erogazione dei corsi, non ci sarà più l’esame specifico, equiparabile a matematica del primo semestre del primo anno. Conseguire gli OFA è secondo me un’ottima scelta.

All’interno del vostro programma elettorale, proponete di prestare maggiore attenzione alla stesura dei programmi dei singoli corsi. Da dove nasce quest’esigenza? Quale criticità avete riscontrato? Cosa proponete di fare?
L’esigenza nasce nel momento in cui alcuni insegnamenti nel corso degli anni non vengono aggiornati. Proponiamo l’aggiornamento di alcuni corsi esistenti e l’eventuale aggiunta di nuovi corsi, qualora possibile. Queste proposte sono state avanzate dagli studenti e concordate con i docenti. Si suggerisce l’introduzione di corsi più specifici, specialmente perché, al terzo anno, ci sono diversi esami a scelta tra cui scegliere. Tuttavia, ci sono anche alcune macro-aree dell’informatica che non sono adeguatamente coperte. Sarebbe utile, quindi, includere tali macro-aree nel percorso di studio triennale.

All’interno del vostro programma, chiedete l’eliminazione degli sbarramenti durante gli appelli delle sessioni straordinarie degli esami fondamentali. A cosa vi riferite nello specifico? Cosa proponete a riguardo?
Durante gli appelli straordinari di marzo e aprile ci sono gli sbarramenti e alcuni docenti possono decidere di mettere dei vincoli per potersi prenotare. Noi chiediamo di poter sostenere liberamente l’esame a marzo o ad ottobre, senza alcun tipo di impedimento.

Come valutate l’organizzazione del calendario degli appelli per il corso di laurea in Informatica? Il numero minimo di sei appelli per gli studenti in corso e di nove per gli studeni fuori corso previsto dalla Carta dei diritti e dei doveri degli studenti è rispettato?
La Carta dei diritti e dei doveri degli studenti è rispettata. Personalmente preferirei più appelli, spesso alcune date combaciano. Questo rende complicato organizzarsi e sostenere tutti gli esami durante i singoli appelli. Si potrebbero aggiungere più date. Per quanto riguarda i fuori corso, possono partecipare a tutti gli appelli disponibili.

Chiedete una maggiore collaborazione nella gestione degli spazi in Dipartimento. Quali difficoltà avete riscontrato? Ritenete vi sia una carenza di spazi e/o una cattiva gestione degli stessi?
Capita spesso, soprattutto nei primi anni, di trovarsi in situazioni in cui, giustamente, a causa dell’affluenza massima, si rischia di rimanere in piedi durante i corsi. Questo è problematico, specialmente se uno studente desidera partecipare attivamente alla lezione e vorrebbe evitare di rimanere in piedi. Queste sono le principali problematiche che sorgono quando vengono assegnate aule troppo piccole per gruppi di studenti numerosi. Al contrario, è altrettanto problematico quando ad alcuni docenti, per esami a cui partecipano solo pochi studenti, vengono assegnate aule con una capacità eccessiva. In generale, ciò evidenzia la necessità di una migliore gestione delle risorse edilizie e di una pianificazione più attenta nella programmazione delle lezioni e degli esami.

Gli edifici della zona scientifica sono stati agli onori di cronaca per via dei decadimenti verificatisi all’interno delle strutture. Che tipo di incidenza questo ha avuto sulla normale accessibilità degli spazi e sulla partecipazione alle lezioni? Cos’avete fatto a riguardo? Cosa proponete a riguardo?
Ogni volta che piove, cade giù qualcosa. Il clima a Fisciano non aiuta, gli studenti sono preoccupati, soprattutto quando frequentano gli edifici F ed F3. Il timore è lecito ed è frequente, capita spesso che i ragazzi, prevedendo il maltempo, preferiscano assentarsi. Non è giusto, all’università bisognerebbe avere la tranquillità di seguire in sicurezza. Di recente metà laboratorio di Informatica è stato transennato, metà classe è rimasta fuori.

All’interno del programma elettorale, sul tema dell’orientamento in entrata, proponete di far assistere agli studenti di scuola superiore alcune lezioni universitarie. Ritenete sia questo il giusto approccio per favorire l’inserimento degli studenti nel contesto accademico?
Credo sia un approccio corretto. Mi capita sempre più spesso, durante i TOLC, che gli studenti mi chiedano effettivamente, in linea pratica, su cosa verteranno le lezioni durante l’anno accademico. Per quanto molte informazioni siano reperibili sul sito d’ateneo, credo che solo sperimentando sul Campus uno studente possa decidere in che modo proseguire il proprio percorso. Toccare con mano questa esperienza, seguire in anticipo alcune lezioni o sedute d’esame, comprendere il metodo d’insegnamento del docente, credo possa aiutare gli studenti delle scuole superiore ad affrontare meglio gli stessi TOLC per l’inserimento nel corso di laurea.

All’interno del programma elettorale, sul tema dell’orientamento in uscita, proponete di inserire nei Dipartimenti rappresentanti degli enti lavorativi. Come immaginate la realizzazione di questo punto? Non ritenete che la presenza di rappresentanti di strutture esterne all’Università possa snaturare il carattere accademico del Dipartimento?
Personalmente no. L’obiettivo dell’orientamento in uscita è proprio quello di immettere gli studenti nel mondo del lavoro, ed è un percorso indirizzato per chi frequenta il terzo anno accademico o il secondo anno di magistrale. Credo possa aiutare a dare agli studenti un’ottica a 360° rispetto al mondo del lavoro. Da questo punto di vista, molto spesso l’Università tende ad abbandonarti a te stesso. Avere a che fare con rappresentanti di aziende esterne può essere utile alla risoluzione di eventuali perplessità e dubbi che si possano avere a riguardo.

All’interno del vostro programma elettorale, fate presenti le condizioni di malfunzionamento dei laboratori informatici. Quali disservizi, nello specifico, avete riscontrato? Cosa proponete di fare per risolverli?
Le tecnologie messe a disposizione dall’Ateneo, per quanto possano essere moderne, sono al tempo spesso obsolete per l’uso dei computer in rete. In buona sostanza, ci si interfaccia con la macchina a tutti gli effetti in laboratorio, ma tutto ciò che viene scritto o letto dagli utenti avviene in modalità streaming. Nel momento in cui la linea fornita dall’Ateneo risulta sovraccarica, le macchine rallentano, tutte le nostre interazioni subiscono un grosso rallentamento, ed è una criticità rilevata in sede d’esame. La nostra proposta è quella di potenziare la rete internet incrementando gli access point per l’Ateneo e aggiornare frequentemente le tecnologie messe a disposizione.

Come valutate l’erogazione dei tirocini? Avete riscontrato inefficienze? Quali modifiche proponete?
Abbiamo due tipi di tirocinio: il tirocinio esterno si effettua presso un’azienda selezionata tra le opzioni disponibili. Il tirocinio interno avviene in Ateneo, e viene svolto in collaborazione con un docente, che inserirà lo studente in un progetto. Dalle esperienze raccolte, non abbiamo notato carenze, sembra che il tirocinio funzioni molto bene, qualsiasi sia la modalità. Se quello interno sembra proporre materiale d’interesse su cui lavorare, quello esterno pare sia stato molto gradito da chi ha scelto un’azienda esterna al Campus. Qualora dovessi rilevare carenze e ritenere che la lista di strutture con cui collaborare risulti misera, proporrei di incrementare la presenza sia di aziende del territorio che aziende internazionali.

È previsto per l’anno 2025 il rinnovo della carica di Rettore ad Unisa. I rappresentanti eletti nei vari Consigli didattici potranno partecipare al voto. Sei candidato al Consiglio Didattico di Informatica. Quale criterio adotterete per esercitare al meglio il vostro diritto di voto? Proverete a coinvolgere la classe studentesca?
Qualora fossi eletto, cercherei di informarmi su tutti i programmi proposti dai vari candidati, di analizzare tutte le tematiche trattate e poi di informare gli studenti, affinché possano capire qual è il focus di ogni programma elettorale e fornirmi più spunti possibili. Non voterei mai senza il confronto con la classe studentesca, valuterei cosa gli studenti propongono, ricercherei le opinioni di tutti i miei compagni e i miei colleghi. Rappresento in quel momento la collettività.