Alla ricerca della Primavera

Presente bussa alla porta,

vende al dettaglio vie di uscita,

al crollo delle sue leggi di mercato.

Lo lascio attendere:

mentre mi ritrovo a giocare a dadi con la mia angoscia,

attorno ad uno specchio di oppio e cenere.

L’inverno cola dalle tegole, trovando linfa nuova dagli errori della città.

Echi lontani miglia cercano la primavera:

è vana la sua attesa,

sboccia solo quando è frutto di conquista.

L’ho sentita ruggire nel risveglio di Atene,

come un effetto domino partorire il sogno arabo.

La primavera è rivoluzione:

un j’accuse all’immobilità di questa fila indiana,

saziata da distillati di placebo e briciole di compassione.

Ora chiudo gli occhi,

la mia coscienza apre finestre dentro,

bloccate dal gelo ormai da tempo:

fuori vedo un altro me,

un guerriero che cavalca le proprie utopie

verso la genesi di un nuovo solstizio.

Gian Luca Sapere

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