Cosa vuole fare Alessio Capitani in ADISURC?

Alessio Capitani è il candidato al Consiglio di Amministrazione dell’Adisurc per la coalizione Studenti Unisa. Lo abbiamo intervistato su alcuni punti del programma elettorale per capire in che modo intende farsi carico delle istanze studentesche.

Studenti Unisa ha già eletto rappresentanti all’interno dell’Adisurc. Sulla base dell’esperienza da voi maturata, quanto ritenete sia importante avere un* rappresentante di Unisa all’interno dell’Adisurc?
Sicuramente è importantissimo. Ho lavorato fianco a fianco con Felice Fasolino, mi sono sempre confrontato con lui, anche da rappresentante alle residenze. Unisa ha delle particolarità, delle problematiche che magari altre università non hanno, perché non hanno le residenze o non hanno il servizio Mensa. L’intento del mio programma elettorale è stato anche quello di far frutto del confronto che ho avuto con Felice Fasolino e portarlo avanti nel migliore dei modi, anche innovandolo con le problematiche attuali.

L’aumento dei prezzi dei pasti della mensa è stato oggetto di forti critiche. Cosa intendete fare al riguardo?
Sicuramente il dialogo dovrà essere portato avanti, però è bene che gli studenti sappiano che il caro Mensa nasce da tutta una serie di dinamiche che sono state portate al cospetto dell’Adisurc. L’astensione non nasce perché non si vuole tutelare il bene degli studenti, anzi, nasce per far sì che l’Adisurc prenda una decisione giusta, equa, che non ricada sugli studenti. C’è da considerare che l’Adisurc ha dovuto far fronte ad una gara d’appalto per cambiare la gestione e a investimenti per migliorare il servizio a Fisciano, a Baronissi, e per concederlo lì dove era limitato, ad esempio alla provincia di Caserta. Dai verbali dell’Adisurc emerge che, nonostante l’adeguamento, i prezzi rimangono i più bassi. Sicuramente il dialogo dovrà essere continuativo anche rispetto a quelle che sono banalmente dinamiche a livello nazionale.

Per l’individuazione dello status di fuori sede, proponete di prendere in considerazione anche il tempo medio di percorrenza per il raggiungimento dell’Ateneo e non solo la distanza chilometrica. Perché ritenete sia un criterio da adottare?
Sono partito dalla mia esperienza: io sono di Ascea e per arrivare all’università impiego due ore, a volte due ore e mezza con il traffico. Ma anche i miei colleghi che magari vengono da altre province o da altre regioni impiegano molto più tempo di me. A volte, anche per altri parametri, si rischia di perdere la casa e di risultare pendolari quando invece in base al tempo medio si risulterebbe fuori sede. Questo è, quindi, un modo per garantire il diritto allo studio effettivo, per tutelare anche queste categorie di persone. Non si tratta di escludere la distanza chilometrica ma di aggiungere il tempo medio per raggiungere l’Ateneo. È un modo per tutelare meglio il diritto allo studio.

Proponete l’istituzione di uno sportello affitti. Come e dove dovrebbe essere organizzato?
È una delle nuove proposte, però è da elaborare. Attualmente non c’è. Con il confronto con l’Adisurc si potrà capire meglio dove strutturarlo e come funzionerà. Però vuole essere uno strumento di aiuto per lo studente, anche solo per farsi un’idea di quello che è il mercato immobiliare in loco. Ed è da strutturare per bene insieme all’Adisurc.

Proponete l’istituzione di un pacchetto di agevolazioni per chi vive situazioni complesse. A quali situazioni e a quali agevolazioni avevate pensato?
Il punto riguarda gli studenti part-time e gli studenti lavoratori, e le agevolazioni riguardano la flessibilità dei requisiti di merito. Ci sono molte facoltà che hanno corsi annuali che non permettono il raggiungimento dei CFU minimi richiesti per conseguire la borsa di studio in tempi ottimali. Il tetto massimale è già stato portato a 4 CFU e ora chiediamo o di aumentarlo o di eliminarlo. La flessibilità riguarda gli studenti lavoratori, ma anche gli studenti che si riscrivono ad un primo anno e non possono ricevere nuovamente la borsa di studio. Flessibilità anche rispetto all’iscrizione: il tempo di iscrizione deve essere perfezionato attualmente entro una certa data e questo non agevola chi è obbligato a sostenere i test di accesso dopo quella data e quindi non può effettuare l’iscrizione per risultare sin da subito nella graduatoria delle borse di studio. E poi sicuramente un discorso a parte va fatto per il numero aperto a Medicina: l’iscrizione all’anno accademico non potrà essere perfezionata se non a partire da gennaio in poi e questo rischia di essere un problema per le borse di studio, perché si rischia di rientrare all’interno delle graduatorie in un secondo momento, molto più tardi rispetto agli altri assegnatari.

Proponete la detrazione della quota relativa ai pasti soltanto per chi fa effettivamente uso della mensa. Avete già provato a presentare questa istanza? Quale riscontro avete ottenuto?
Al momento il dialogo è stato basato soprattutto sul caro mensa, visto che proprio quest’anno è stata introdotta la detrazione degli 800 euro a prescindere dall’utilizzo o meno del servizio. Questa proposta dovrà essere discussa nel dettaglio prossimamente, anche in vista di una mia futura elezione. È una delle esigenze che è stata più sentita dagli studenti quest’anno e quindi era giusto inserirla nel programma.

Cosa proponete per prevenire l’insorgenza della figura dell’idoneo non beneficiario?
Sicuramente si deve ragionare sui fondi. Si parla anche del premio laurea però, se dovesse essere inserito il premio laurea, ci sarebbe di nuovo il rischio della comparsa della figura dell’idoneo non beneficiario. Proprio per far sì che questa figura non compaia più, è necessario lavorare sui fondi e i fondi non devono essere soltanto regionali o propri dell’Adisurc, ma è necessario instaurare un dialogo con l’Andisu che è l’azienda del diritto allo studio nazionale, in modo da ricercare nuovi fondi e soprattutto ripartirli al meglio.

Proponete la riapertura degli spazi chiusi dell’Adisurc. Si conosce il motivo della chiusura degli spazi? Avete già provato a presentare questa istanza? Quale riscontro avete ottenuto?
Sì, relativamente alle residenze ancora chiuse: il nostro rappresentante Felice Fasolino ne ha parlato con l’Adisurc e saranno riaperte. È un lavoro che io seguirò in primis nel caso di un’eventuale elezione, verificando anche l’apertura di altri spazi come la sala polifunzionale delle residenze che sarà destinata a sala musica come lo era tempo fa.

Nel programma elettorale fate riferimento alla previsione dell’ampliamento della mensa di Baronissi. In cosa dovrebbe consistere il progetto?
Il progetto si basa soprattutto sul garantire i servizi igienici che al momento mancano nella mensa di Baronissi e poi il discorso verterà anche sull’ampliamento dei posti in base allo spazio disponibile e al servizio mensa che è da migliorare sicuramente. L’obiettivo finale è quello di garantire un servizio simile o uguale a quello che abbiamo qui a Fisciano.

L’Adisurc offre alcuni servizi relativi al sostegno psicologico che però si svolgono a Napoli. Presenterete istanza affinché il servizio venga erogato anche ad Unisa?
Sì, l’intento è quello di aprire una convenzione con l’Adisurc in modo che il counselling psicologico sia continuativo e soprattutto gratuito per gli studenti. È già presente un servizio all’interno dell’Università di Salerno, però è limitato: solo otto sedute per gli studenti. L’intento è quello di ampliare l’offerta, soprattutto far sì che gli studenti non debbano aspettare lunghe liste di attesa. Proprio grazie all’Adisurc, far sì che gli studenti abbiano a disposizione un servizio efficiente, continuativo e anche in linea con quelli che sono gli obiettivi del CNSU.

In relazione al benessere psicologico, avete pensato alla possibilità di istituire servizi e momenti formativi per sensibilizzare sui disturbi del comportamento alimentare?
Sicuramente è una bella iniziativa che posso tenere in considerazione. Il programma elettorale non è chiuso, è sempre aperto. Io voglio che gli studenti o le varie associazioni mi riferiscano eventuali iniziative e, di questo, sicuramente se ne può parlare con l’Adisurc.

Cosa proponete di fare per prevenire la possibilità che gli studenti vengano sfrattati nel 2026 in vista della manifestazione sportiva degli EUSA?
Sicuramente c’è bisogno di trasparenza, perché questa è una cosa che ricadrà nei contratti che l’Adisurc stipulerà sulle residenze con i futuri assegnatari. C’è bisogno di trasparenza e di chiarezza, che gli studenti siano avvertiti già durante la stipula del contratto.

Proponete un servizio di prestito digitale per gli studenti in difficoltà. Quali sarebbero i criteri di accesso?
Anche qui è da definire, ma vorremmo creare sia una piattaforma per far sì che gli studenti abbiano accesso a risorse a livello digitale in maniera gratuita – risorse che potranno essere ampliate mano a mano – sia effettuare accordi con l’Ateneo per far sì che le risorse disponibili a livello digitale, come computer, laptop, desktop, possano essere messe a disposizione degli studenti, magari anche in aule apposite.

Nel programma elettorale, proponete di estendere anche ai fuori sede l’abbonamento gratuito regionale. Avete già provato a proporre questa istanza? Quale riscontro avete ottenuto?
No, però è uno dei punti di discussione. L’Adisurc si occupa in maniera relativa dei trasporti, quindi dobbiamo cercare di ampliare l’approccio, di pensare in una maniera più ampia possibile, parlando meglio con la Regione.

 

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